Ho appena finito di mostrare a un gruppo di bambini una sequenza di trattamento della schiena e delle gambe; due mamme mi assistono. Io sto facendo un trattamento Shiatsu ad Andrea (8 anni), che si sposta utilizzando esclusivamente le braccia.

Finisco la sequenza; Andrea gira la testa verso di me, mi guarda con un gran sorriso e mi dice: “Ora ti faccio io il massaggio!”.

Il trattamento shiatsu si fa insieme all’altro.

Lo scambio avviene con rispetto e in uno stato di ascolto.

Lo Shiatsu appartiene ad una realtà culturale, quella della tradizione orientale, che considera il benessere sia come mantenimento delle funzioni vitali che come percorso di crescita personale. Favorisce il fluire naturale e armonioso dell’energia vitale agendo sul corpo della persona ricevente mediante pressioni perpendicolari, mantenute e costanti, portate (con il pollice, la mano, il gomito o il ginocchio) su aree e punti che costituiscono la struttura energetica dell’individuo. Per tale motivo è considerata una pratica adatta a tutti coloro che sentono la necessità di raggiungere e mantenere il proprio benessere, siano essi bambini, adulti o anziani.

La ricerca ha ormai dimostrato che la digitopressione e le discipline affini (pressione e stimolazione cutanea) apportano un contributo positivo allo sviluppo fisico, emotivo e sociale, anche dopo la nascita. Nei trattamenti per i bambini, lo Shiatsu mantiene le sue peculiarità, ma il tocco si fa più delicato e si adatta alla struttura energetica del bambino, che è in formazione. Il tocco è benefico fin dalla più tenera età.